L’Editoriale del presidente

La V Giornata celebrativa del metodo di letto – scrittura Braille vuole attirare l’attenzione sui temi irrisolti dell’integrazione e dell’autonomia dei ciechi e degli ipovedenti.

Uno Stato di diritto dovrebbe avere tra le sue priorità la garanzia di un dignitoso standard di vita, per tutti i cittadini e, ancor di più, per quelli svantaggiati, tra cui noi ciechi ed ipovedenti. Purtroppo, la crisi mondiale e la cattiva gestione della cosa pubblica, nonché, per come si è espresso l’organismo supremo della magistratura, la corruzione dilagante nel Sistema Italia, stanno mettendo a rischio i mezzi per sostenere e superare lo svantaggio indotto dalla minorazione. Per salvare l’Italia dalla bancarotta sarà molto probabilmente superata l’indennità d’accompagnamento, provvidenza economica elargita al solo titolo della disabilità per giustappunto sostenere i costi che un cieco, ma un disabile grave in genere, sostiene quotidianamente per affermare il suo diritto di cittadinanza. Ecco quindi che le barriere sociali si innalzano, nonostante quelle culturali si abbassino.

Louis Braille è stato un genio e ha reso liberi i ciechi dall’ignoranza; in questo senso, l’UICI lavora quotidianamente affinché tale libertà sia sostanziale in ogni luogo e che la paura, l’ansia, l’angoscia del buio restino solo una refuso letterario, idiosincratico con una società moderna e culturalmente evoluta.

La giornata nazionale del Braille, la quinta dalla data istitutiva tramite la legge n. 126 del 03 agosto  2007 ci permette di aprire l’argomento ciechi ed ipovedenti per misurare il grado di integrazione ed emancipazione rispetto al passato.

E’ un ripeterci, ma dal nostro osservatorio gli spazi vuoti da colmare con un pensiero nuovo, e con una tutela degna per la buona legislazione vigente, sono tanti:

  • manca ancora il superamento del vizio sociale ossia di considerare i ciechi, e tutti i minorati, soggetti da assistere e non da valorizzare dando loro occasioni nuove, alternative e alla loro portata;
  • manca ancora la disponibilità finanziaria per progettare i laboratori della conoscenza attraverso i canali recettivi diversi dalla vista;
  • manca ancora la rete dei servizi per integrare bisogni diversi, ottimizzando le risorse disponibili per potere meglio effettuare azioni efficaci ed efficienti nella direzione del superamento di tutte quelle barriere ancora alte;
  • manca ancora la libertà di muoversi nei propri spazi urbani perché le città possono essere vissute solo da chi vede: del resto, i percorsi pedonali definiti dal vettore per non vedenti, i semafori acustici, le indicazioni segnaletiche in Braille sono ancora elementi architettonici che disturbano la vista e la creatività di chi progetta;
  • manca ancora la cultura dell’orientamento e della mobilità per tutti: in Calabria abbiamo un solo istruttore per tutta la Regione e solo l’ASP di Cosenza ha attivato un progetto valido per la riabilitazione sensoriale;
  • manca ancora il rispetto dell’alterità, intesa come differenza con cui confrontarsi e non come differenza da annullare e superare;
  • manca, nell’offerta formativa, la progettazione di percorsi di apprendimento facilitati e definiti secondo la percezione diversa dalla vista;
  • manca il sostegno vero ed il supporto diuturno in attività extrascolastiche. L’esperienza formativa dei nostri alunni incomincia e finisce con i programmi curriculari, lì dove siamo fortunati; normalmente, essa si infrange con lacune, quali la negazione dell’attività musicale, sportiva, teatrale e di qualsiasi altra esperienza integrante, in grado di accompagnare il bambino cieco in tutti i diversi ambienti nelle varie fasi di crescita. In poche parole, il PEI (Piano Educativo Integrato) non è sempre adottato e realizzato;
  • manca il superamento dell’handicap, determinato dalla mancanza di strumenti funzionali alla riduzione dello svantaggio derivato dalla mancanza del panorama visivo;
  • manca il libro di testo trascritto in Braille, essendo gli Enti Locali impossibilitati a sostenerne i costi;
  • manca ancora la disponibilità delle case editrici a fornire le pubblicazioni in formato elettronico, accessibile tramite i software assistivi;
  • manca il sostegno economico alle iniziative dell’UICI, che spesso deve da sola operare, assumendosi una responsabilità ampia verso gli associati e verso tutta la categoria;
  •  mancano i tavoli tecnici, ove, insieme alle istituzioni preposte, programmare e concertare gli interventi, mirati al soddisfacimento di bisogni indispensabili all’affrancamento del cieco e dell’ipovedente dal suo limbo crepuscolare
  • manca, infine, la legittimazione del grande lavoro svolto dalle associazioni di volontariato, in quanto non ancora identificate come unico soggetto attivo del Welfare State.

Ovviamente, tale elenco di inefficienze e di diritti negati, costituisce un minuscolo tassello di quel grande mosaico di precarietà e di problemi in cui si specchia l’intera umanità. Noi, attraverso la nostra Unione, rivendichiamo i nostri diritti, definiamo con forza i nostri bisogni, consapevoli della portata delle nostre azioni, pretendendo attenzione e tendendo alle pari opportunità per tutti: questo è il nostro obiettivo che rilanciamo in occasione della V Giornata del Braille, consapevoli del fatto che, almeno formalmente, lo Stato riconosce la nostra dignità.

Benchè in un determinato periodo storico riusciamo a lavorare in sinergia con qualche istituzione, come ad esempio in questa fase con la Regione Calabria, che nonostante la crisi e i tagli al fondo per il sociale, ci ha garantito, anche per il 2012, risorse per il funzionamento delle nostre sedi operative provinciali, d’altro canto non riusciamo a fare tutto quello che vorremmo non essendo adeguatamente perseguito il principio di sussidiarietà, che, sovente, rimane sulla carta e non applicabile per come previsto dalla Costituzione.

                                                                               il presidente

dott.sa Annamaria Palummo

Be Sociable, Share!
This entry was posted in L'Editoriale del Presidente and tagged , . Bookmark the permalink.

Lascia una risposta