Un accordo per l’integrazione, la crescita culturale e la condivisione delle bellezze naturali
Garantire l’accessibilità globale alle Aree protette calabresi ai soggetti con disabilità motoria e/o visiva, predisponendo iniziative atte all’abbattimento delle barriere architettoniche ed alla fruizione dei luoghi, oniricamente ameni, in cui trova magica esplicazione la maestosa poesia del patrimonio naturale regionale: questo uno degli obiettivi precipuamente connotanti il protocollo d’intesa sottoscritto sabato scorso a Cosenza, presso Palazzo Arnone, dal presidente dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti della Calabria, Annamaria Palummo, e da quello del Coordinamento Regionale della Calabria di Federparchi, Sonia Ferrari. Un accordo, siglato alla presenza, tra gli altri, del presidente dell’UICI di Cosenza, Pietro Testa, e del soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, Fabio De Chirico, avente un profondo sostrato valoriale ed etico, volto a coniugare la promozione del territorio allo sviluppo di politiche d’integrazione e crescita socio-culturale. “Da questo punto di vista – ha affermato il presidente regionale dell’UICI, Annamaria Palummo – occorre creare, per i soggetti affetti da minorazione, nel nostro caso visiva, non solo nuove opportunità di integrazione con l’immanenza, ma anche di crescita culturale e di condivisione di tutto ciò che, come le bellezze naturali, ci appartiene. In altre parole, il patrimonio comune dovrebbe essere fruito da tutti e lì dove un limite sensoriale neghi o renda complicata tale opportunità, coloro i quali hanno la responsabilità di rendere armonico il sistema, che sia il Parco della Sila, l’Oasi protetta di Isola Capo Rizzuto e tutti gli altri ambienti naturali che ci circondano, si devono attivare, programmando e, quindi, predisponendo, tutte quelle misure che facilitino l’accesso. Nel caso dei non-vedenti, le percezioni olfattive e uditive, nonché tattili, possono, parimenti alla vista, suscitare emozioni e sensazioni uniche: basta creare un percorso guidato ed orientato, così che, ad esempio, una persona cieca, anche senza aver mai rimirato la neve, possa, in piena libertà e autonomia, rotolarsi, giocare, sentirsi parte di un tutt’uno. Con Federparchi, e fattivamente, con l’intraprendenza, la passione, la cultura e la forza del presidente Ferrari, sicuramente attiveremo, a beneficio di tutti noi ciechi ed ipovedenti, nuovi progetti e nuove scoperte. Del resto – ha evidenziato il presidente Palummo – le relazioni istituzionali sono necessarie per rendere fluidi i percorsi culturali e le interazioni con la natura e sfatare il tabù che i limiti siano fattore alienante, propedeutico alla condizione comunemente denotante l’handicap. Nello specifico, questo protocollo d’intesa costituisce la promettente premessa di un grande lavoro, volto a rendere la natura un patrimonio concretamente fruibile, abbattendo le barriere create da noi uomini e dare a termini quali opportunità ed integrazione un significato fattualmente compiuto e non solo semanticamente inteso. Un obiettivo, che la sottoscritta ritiene fondamentale e al cui raggiungimento lavorano quotidianamente tante persone, soprattutto attraverso la promozione di progetti come questo”. La sottoscrizione del protocollo è stata, nel corso della serata di sabato, allietata dal Concerto Musica al Buio, dedicato a Duke Ellington e svoltosi anch’esso nella cornice di Palazzo Arnone. L’evento, organizzato dall’Associazione Picanto, dall’UICI di Cosenza, dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e dalla Fidapa di Cosenza, s’è sviluppato attraverso un originale dialogo “blues” tra la voce di Leonardo Gambardella e le note di Daniele Scannapieco. Il tutto, in una sala priva di illuminazione: le atmosfere magiche della musica, evidenziate da un contesto simulante la condizione propria di chi percepisce il mondo circostante attraverso sensi diversi dalla vista, hanno incantato l’emozionato pubblico presente, che, attraverso l’udito, l’immaginazione, la fantasia, ha afferrato, fatto proprie e assaporato le suggestioni del mondo di Ellington. Insomma, una performance aulicamente educativa, artisticamente originale e sensorialmente avvolgente: il degno corollario ad un accordo che costituisce una speranza per coloro i quali guardano al futuro con il sogno di rendere più bella e più giusta la nostra terra, la nostra società, la nostra vita.
Pierfrancesco Greco
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